Imparare le strategie di guarigione dalla natura e mimarle con molecole capaci di potenziare i fisiologici meccanismi difensivi del nostro corpo.
Un’idea rivoluzionaria alla base del progetto imprenditoriale di Francesco della Valle, uno scienziato, uno dei più grandi innovatori del panorama farmaceutico italiano, il quale ha lasciato un segno distintivo. Un visionario che assegnava all’idea un valore assoluto e che ha sempre dato forte spinta alla ricerca e grande fiducia ai giovani ricercatori. Un uomo con il coraggio delle idee, della perseveranza, della resilienza.
“Nella ricerca bisogna cercare di immaginare la strategia che metterebbe in atto la natura e nello sviluppo di nuovi farmaci bisogna andare dove la natura conduce: questi i due grandi insegnamenti che il Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini e un grande farmacologo di origine italiana come Erminio Costa mi hanno lasciato”.
Non ha mai smesso di ripeterlo Francesco della Valle, un uomo caratterizzato da una profonda passione per la scienza. Laureato in Chimica con indirizzo organico-biologico, nel 1988 gli viene conferita una Laurea Honoris Causa in Farmacia presso dall’Università di Padova, nel 1989 una in Biomedical Science dalla Georgetown University di Washington e nel 1993 una in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche dall’Università di Ferrara.
Della Valle è stato co-inventore di numerosi brevetti farmaceutici: 120 europei estesi nei principali Paesi e 88 brevetti Usa.
Dopo iniziali esperienze in piccole industrie, nel 1968 entra in Fidia S.p.A., viene nominato prima Direttore Generale e poi Amministratore Delegato. Fidia diviene, sotto la sua guida, una delle realtà industriali farmaceutiche più rilevanti nel mercato italiano e più attive nella penetrazione sui mercati esteri. La lascia nel 1991 per mettersi in gioco in prima persona, fondando prima Lifegroup, poi Epitech Group.
Francesco della Valle, nella sua lunga attività professionale e manageriale, si è adoperato per dare impulso alla ricerca farmaceutica, che ha orientato verso una biofarmacologia che sapesse mimare e rispettare i meccanismi protettivi messi in atto dalla natura. Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana, ha sempre sostenuto la necessità di una fortissima osmosi fra accademia e industria nel nostro Paese. La passione per le neuroscienze l’ha avvicinato a Rita Levi Montalcini, al cui fianco ha camminato e ragionato per anni in un continuo scambio di idee e progetti reciprocamente stimolanti. Uno degli ultimi campi d’interesse sviluppati riguardava la neuroinfiammazione, quale substrato comune a moltissimi disordini, dal dolore neuropatico alle demenze.
Francesco della Valle e Rita Levi Montalcini
Francesco della Valle, l’uomo che ha sempre messo l’idea al primo posto, nella vita come nel lavoro. Tutto il resto veniva in secondo piano; tutto il resto era marginale, superabile, meno importante. Assegnava all’idea un potere assoluto; idea intesa in senso lato come lampadina, intuizione, ma anche progetto, razionale, filo conduttore. Idea come elemento da nutrire, far crescere, scambiare, condividere con i ricercatori anche giovani, che sapessero guardare lontano.
Titoli ed onorificienze
- 1980 – Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte della Repubblica Italiana
- 1985 – Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana
- 1987 – Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana
- 1988 – Laurea Honoris Causa in Farmacia, Università di Padova
- 1989 – Laurea Honoris Causa in Biomedical Science, Facoltà di Medicina Georgetown University di Washington, USA
- 1993 – Laurea Honoris Causa in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Università di Ferrara